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Cos'è, come è fatto e a cosa serve Magic Leap

Formato da un visore, un computer indossabile e un joystick, dovrebbe essere disponibile nella prima metà del 2018. Gli interrogativi restano ancora molti

Magic Leap

Finora ci eravamo dovuti accontentare di brevi anteprime e filmati su quelle che potevano essere le sue funzionalità. Finalmente ora possiamo anche ammirare come sarà fatto, ammirarne le forme e provare a ipotizzarne ulteriori utilizzi oltre a quelli noti fino a questo momento. Stiamo parlando Magic Leap, il visore a realtà mista realizzato dall'omonima startup statunitense che, nel corso dei vari round di finanziamento, era stata in grado di raccogliere ben 2 miliardi di dollari (tra i finanziatori troviamo nomi del calibro di Alibaba e Google). Nonostante, per l'appunto, l'alone di mistero che da sempre avvolge sia la società sia il dispositivo stesso.

 

 

Che cos'è Magic Leap

Realizzati dall'omonima startup con sede a Fort Lauderdale in Florida, Magic Leap è un visore per la realtà mista che, secondo molti, sarà in grado di rivoluzionare il modo in cui approcciamo tanto il mondo reale quanto quello virtuale. Pur non essendo mai "apparso in pubblico", ha goduto sempre di un'ottima reputazione tanto negli ambienti della Silicon Valley quanto in quelli giornalistici.

Come è Magic Leap

Grazie alle rivelazioni fatte alla stampa dalla startup statunitense si scopre che Magic Leap è il nome "collettivo" di un dispositivo composto da tre parti differenti: un paio di occhiali dotati di display semi trasparenti; un piccolo computerino indossabile che si collega con un cavo al visore vero e proprio e una sorta di joystick che consentirà agli utenti di interagire con gli elementi virtuali che compariranno sui display del visore.

 

cosa è magic leap

 

  • Lightwear. Esternamento molto simili ad altri visori a realtà aumentata o realtà virtuale già disponibili sul mercato, i Lightwear sono gli "occhiali smart" che consentiranno agli utenti di "immergersi" nella realtà aumentata che la startup statunitense sta per completare. Leggeri ed ergonomici (almeno così dicono i primi tester), si collegano al Lightpack tramite cavo
  • Lightpack. Di forma circolare (tanto che qualcuno ha tirato in ballo i vecchi lettori CD portatili), il Lightpack è il "cuore pulsante" del Magic Leap. Si tratta di un piccolo computer, leggero e indossabile, che avrà il compito di far girare il sistema operativo dei visori a realtà mista, le applicazioni e "implementare" il tutto all'interno del mondo reale visibile attraverso i display semitrasparenti del Lightwear

Al netto di questi pochi dettagli e dell'aspetto esteriore, del Magic Leap si sa ben poco. Non si conosce quale sia l'hardware all'interno del Lightpack, né i sensori o la tipologia di fotocamere che lo aiuteranno a mappare il mondo esterno; né la risoluzione dei due display. Discorso analogo per sistema operativo e applicativi che gireranno sul Magic Leap: si sa che la startup sta sviluppando un software proprietario, ma altri dettagli non sono ancora disponibili.

Cosa si può fare con il Magic Leap

Così come le specifiche tecniche restano avvolte nel mistero, anche i possibili utilizzi del dispositivo restano piuttosto vaghi. Quello che si sa per certo è che il Lightpack, tanto piccolo quanto potente, sarà in grado di mostrare qualunque tipologia di immagine e animazione "suggerita" dall'utente o dalle applicazioni compatibili con il dispositivo a realtà mista. Allo stato attuale e stando alle descrizioni fatte da chi ha avuto modo di testare i primi prototipi di Magic Leap, è ipotizzabile che il suo funzionamento sia in qualche modo paragonabile a quello dei Microsoft HoloLens, il visore a realtà aumentata/mista che la casa di Redmond ha presentato tre anni fa.

 

 

Si può pensare, dunque, che anche l'utilizzo sia (a grandi linee) lo stesso: al momento gli HoloLens sono utilizzati (in fase sperimentale, dal momento che sono disponibili solo per sviluppatori e determinate tipologie di società/organizzazioni) all'interno delle scuole di specializzazione di medicina, dove sono utilizzati per simulare complesse operazioni chirurgiche; all'interno di scuole e università come supporto nel corso delle lezioni o dello studio (o per lezioni a distanza); per fare videochiamate o visitare città e luoghi a distanza di centinaia (se non migliaia di chilometri).

Insomma, pur conoscendone – pressappoco – la forma, sugli occhiali a realtà aumentata di Magic Leap restano ancora diversi punti di domanda, a partire dall'hardware che li "attiverà" alle applicazioni che potranno far girare. Sta alla startup di Rony Abovitz riuscire a stupire tutti con il più classico dei conigli dal cilindro.

 

come funziona magic leap

Prezzo e disponibilità Magic Leap

Qualche mistero in meno sulla data di uscita di Magic Leap, almeno nella sua versione per sviluppatori e creativi. Stando al sito ufficiale del progetto, i primi esemplari dovrebbero essere disponibili nella prima metà del 2018. Ancora riserbo massimo, invece, per quel che riguarda il prezzo.

21 dicembre 2017

A cura di Cultur-e
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