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Cosa cambia in Android L, il nuovo sistema operativo Google

Da Material Design ad ART tutte le maggiori novità presentate nel corso del Google I/O della scorsa settimana

Android L

In gergo calcistico – visti i mondiali 2014 ancora in corso in Brasile, un paragone – si parlerebbe di marcatura a uomo. Dopo la Worldwide Developer Conference di Apple dello scorso 2 giugno (con iOS 8, OS X Yosemite e Swift sugli scudi), Google risponde con Android L, nuova release del sistema operativo del robottino verde per dispositivi mobili e non solo.

Il Google OS (che almeno per il momento rompe la tradizione dei nomi di dolce legati alle nuove release) presenta oltre 5.000 nuove API, un look tutto nuovo e la promessa di una maggiore integrazione tra i vari dispositivi: non solo smartphone e tablet, ma anche televisore, abiti, orologi, occhiali ed auto. A livello “operativo”, invece, ci sarà una nuova interfaccia per Gmail, nuovi pulsanti di sistema, una nuova tastiera e il menu Impostazioni totalmente ridisegnato. Queste, però, non sono che alcune delle novità “secondarie” viste nel corso del Google I/O della scorsa settimana.

Material design

 

 

Tra i maggiori protagonisti – se non il protagonista assoluto – della conferenza di Big G è stato Material Design, nuovo framework grafico che andrà a modificare l'aspetto di tutti i servizi Google, sia di quelli mobile, sia di quelli web. Si tratta di un nuovo linguaggio grafico universale che, nei piani dell'azienda di Mountain View, dovrebbe garantire un'unica esperienza di utilizzo indipendentemente dalla piattaforma e dal dispositivo utilizzato. Sugli smartphone e tablet Android, il nuovo ambiente di lavoro – cui è stato aggiunto anche il nuovo font Roboto – presenterà molte più animazioni e una visualizzazione tridimensionale ottenuta grazie ad un raffinato gioco di luci e ombre.

 

Material design

 

Per il momento il restyling ha coinvolto alcune delle app e dei servizi web più utilizzati (come ad esempio Gmail), ma è già a disposizione di tutti gli sviluppatori Android, che potranno utilizzarlo per adattare le app al nuovo corso Google. La nuova interfaccia grafica, pur non essendo stravolta, presenta molti elementi innovativi rispetto al passato: molto più colorata e lineare, dovrebbe offrire agli utenti una nuova esperienza d'uso e semplificare l'utilizzo dei vari servizi.

Multitasking e prestazioni

La nuova interfaccia ha anche il merito di “nascondere” agli occhi degli utenti meno smaliziati alcune novità che avranno il merito di migliorare le prestazioni del dispositivo nella sua totalità. Grazie alla nuova gestione delle finestre e delle animazioni, il multitasking appare migliorato e maggiormente fluido. Merito, probabilmente, del passaggio da Dalvik, la virtual machine che sinora ha permesso alle applicazioni di funzionare, ad ART (acronimo di Android Run Time). Il cambiamento, in questo caso, non è solo di facciata: grazie al nuovo compilatore, le app richiederanno maggior tempo di installazione e richiederanno maggior spazio, ma impiegheranno meno tempo per essere lanciate e saranno più veloci nell'esecuzione. Secondo Sundar Pichai, ingegnere a capo del team di sviluppo di Android, le prestazioni potranno migliorare anche di 4 volte rispetto al passato.

 

Android L

 

Con Android L, inoltre, arriverà anche il supporto ai SoC a 64 bit, funzionalità già presente nei dispositivi Apple a partire da iOS7.

Notifiche

 

Nuove notifiche migliorate per Android L

 

Alcune delle maggiori novità della nuova release del SO Google riguardano le notifiche. Non appariranno più nella barra posta nell'estremità in alto del display, ma saranno visualizzate al centro del display, per garantirne la maggiore – e migliore – visualizzazione possibile. Grazie alla funzionalità Heads up, inoltre, le notifiche appariranno al di sopra di applicazioni che si stanno utilizzando, senza però interromperne o modificarne il funzionamento. A questo punto l'utente potrà decidere se ignorare la notifica e continuare con ciò che stava facendo, oppure se “accettare” la notifica, mettendo tutto in pausa e passando alla nuova attività.

Batteria al sicuro

Un'altra caratteristica molto interessante del nuovo OS Google è la cosiddetta Battery Historian, traducibile più o meno con “storico della batteria”. La funzione, nata all'interno del Project Volta, permetterà agli utenti di conoscere quali siano le app che consumano maggiormente la batteria, mentre nuove API per la gestione dei processi permetteranno di ottimizzare l'utilizzo dei componenti del dispositivo e diminuire ulteriormente il consumo di energia elettrica.

 

Battery saver

 

Se tutto ciò non dovesse bastare, si può sempre ricorrere alla feature Battery saver, il risparmio energetico che promette 90 minuti di carica in più quando si è vicini a “raschiare il fondo” della propria batteria. Questa modalità permetterà di rallentare il SoC dello smartphone, di ridurre le richieste di rete e la frequenza di aggiornamento delle varie applicazioni e funzionalità del sistema operativo stesso. Il tutto per assicurare maggior vita alla batteria e arrivare, si spera, al caricatore più vicino.

Nuove API fotografiche

Gli smartphone della serie Nexus, gli unici a utilizzare Android nella sua versione “nuda”, non sono mai stati dei fulmini di guerra in campo fotografico. Complici anche dei sensori fotografici non propriamente all'altezza, i dispositivi realizzati secondo le direttive di Big G hanno sempre accusato qualche deficit in questo settore. Con Android L, la casa di Mountain View spera di risolvere una volta per tutte il problema, grazie alla nuovissima API Camera 2.

 

Nuove API fotografiche in Android L

 

Innanzitutto, si potrà scattare molto più velocemente: con un Nexus 5 sarà possibile realizzare sino a 8 foto consecutive alla massima risoluzione senza che si registrino rallentamenti dovuti al software. Anche le riprese migliorano sensibilmente, con la possibilità di registrare video a 30 fps (frame per second). Tra le nuove modalità di scatto troveremo lo scatto continuo, l’HDR+ ed anche la possibilità di salvare i file in Digital Negative (molto simile al RAW).

Sicurezza e privacy

Il nuovo sistema operativo garantirà notevoli passi in avanti anche sotto il profilo della sicurezza e della protezione dei dati personali. Android L, come più volte annunciato, metterà a disposizione degli utenti il Factory ResetProtection, funzione che permetterà di resettare il dispositivo e riportare tutto alle impostazioni di fabbrica in caso di furto o smarrimento dello smartphone. Grazie al nuovo “centro di controllo”, invece, gli utenti potranno gestire in maniera unificata i dati personali “sparsi” tra le varie applicazioni e servizi presenti sullo smartphone.

 

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Nuove funzionalità di sicurezza per Android L

 

E, nonostante l'incidenza dei malware sia ancora molto bassa (meno dello 0,5% degli utenti, secondo il senior Vice President Sundar Pichai), le applicazioni scaricate tramite l'ultima versione del Google Play Store saranno automaticamente scansionate per verificarne l'integrità e la presenza di malware o altro codice malevolo.

Ecosistema Android

Con l'introduzione di questa nuova release, Google vuole diventare parte di tutto ciò che facciamo – almeno con la tecnologia. Che si stia controllando la casella di posta elettronica o il profilo social con lo smartphone, controllando le notifiche sullo smartwatch, lanciando un film su Android TV con i comandi vocali o cercando una caffetteria dal sistema centralizzato dell'automobile, Android L ci sarà sempre e comunque, seguendo ogni piccolo passettino che si compirà. Grazie alla sincronizzazione multidispositivo, alla ricerca vocale e tutte le altre nuove funzionalità, la vita potrebbe essere molto più semplice rispetto al passato. Naturalmente, Google pretenderà qualcosa in cambio: l'accesso continuativo al flusso di dati personali, attività quotidiane, storico delle ricerche e molto altro ancora. La L, secondo alcuni, potrebbe anche stare per life, ovvero vita.

Android L e Android KitKat

 

 

Nel frattempo qualche sviluppatore che ha potuto testare la release beta del sistema operativo ha pensato bene di valutare quali siano le differenze maggiori tra Android L e Android KitKat. Al momento, al netto delle differenze stilistiche e grafiche, non sembrano registrarsi grossi cambiamenti; probabile che, per apprezzarne a pieno la potenza si debba attendere il rilascio della versione definitiva di Android L. Nell'attesa, ecco un video (in inglese) che spiega quali siano i punti di contatto e di divergenza tra le ultime release del Google OS.

A cura di Cultur-e
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