La tecnologia RFID (Radio-Frequency Identification) è una tecnologia che trova applicazione soprattutto in ambito industriale per l’identificazione di oggetti e pacchi. Tradotto per i comuni mortali? L’acronimo RFID si riferisce a una particolare tecnologia che permette di identificare univocamente un oggetto o una persona tramite l’utilizzo di onde radio attraverso un campo magnetico. Detto in parole semplici, la Radio-Frequency Identification consente di riconoscere con certezza un oggetto tra milioni grazie all’univocità del codice che trasmette tramite onde radio. Ha, in pratica, gli stessi scopi e le stesse applicazioni che può avere un codice a barre o la banda magnetica delle carte di credito e dei bancomat o della tecnologia NFC ma, come vedremo, è molto più comodo e veloce da utilizzare.
Un RFID consiste solitamente di un microchip, chiamato tag RFID, applicato sull’oggetto da identificare e collegato a un’antenna che invia i segnali. Solitamente questi tag sono collegati a un codice identificativo univoco e non possono contenere più di 2 Kb di dati. Gli stessi dati possono essere letti e “decodificati” da un lettore composto da varie antenne che emettono a loro volta onde radio e raccolgono il segnale di ritorno dal tag. Questi lettori sono collegati a dei computer che interpretano i dati e li rendono comprensibili all’occhio umano.
Esistono varie tipologie di tag RFID. Ci sono, ad esempio, i tag passivi che non richiedono alcuna alimentazione e si attivano ogni volta che passano attraverso il campo elettromagnetico generato dalle antenne-lettore (induzione elettromagnetica). O, ancora, ci sono i tag attivi alimentati da una piccola fonte energetica esterna (una batteria, ad esempio), e sono in grado di emettere a loro volta onde radio.
Il vantaggio di questa tecnologia rispetto ad altre tecnologie di auto-identificazione (le già citate codice a barre, banda magnetica e tecnologia NFC) sta nell’ampio raggio di azione delle radiofrequenze dei tag RFID e dall’indipendenza della tecnologia dalla presenza dell’uomo. La Radio-Frequency Identification, infatti, ha un funzionamento molto simile alla tecnologia NFC, ma ha un raggio d’azione molto più ampio (diversi metri contro pochi centimetri); mentre, a differenza di codici a barre e bande magnetiche, non ha bisogno di personale che scansioni manualmente ogni codice per procedere con l’identificazione. Quindi, su grande scala, permette una riduzione dei costi grazie all’abbattimento dei tempi necessari alla scansione e all’identificazione dei prodotti.
Non si tratta di una tecnologia “ultimo grido” dato che già dal 1945 alcuni scienziati sovietici misero a punto ricetrasmittenti radio dal funzionamento simile a quella della RFID. Ma è negli ultimi anni che questa tecnologia ha conosciuto un vero e proprio boom grazie all’abbattimento dei costi di produzione dei tag. La RFID trova ora applicazione in ambito industriale e commerciale, ma può essere utilizzata anche per identificare animali con l’impianto di chip sottocute. Può essere, quindi, usata per identificare e trasmettere informazioni personali sugli uomini, facendo sorgere problemi legati alla protezione della privacy. Ma non preoccupatevi, a oggi, le applicazioni più diffuse della tecnologia RFID avvengono in ambito industriale per l’identificazione di prodotti. Ad esempio, all’interno dell’industria automobilistica i tag RFID vengono utilizzati per tracciare i progressi nell’assemblaggio delle varie parti dell’automobile. Ma non è questo l’unico possibile utilizzo dei tag.
La tecnologia RFID può essere utilizzata per il tracking di prodotti e animali in fase di spedizione e ricezione merce, per l’identificazione di oggetti da collezione, per l’antitaccheggio (si pensi ai sistemi antitaccheggio di librerie e biblioteche) e molto altro. Ad esempio, dall’estate del 2009, alcune società stanno sviluppando sistemi di pagamento tramite smartphone, cellulari e tablet tramite tag RFID miniaturizzati. In un futuro nemmeno troppo lontano, sarà possibile pagare per le proprie spese semplicemente avvicinando il cellulare ad un lettore RFID che provvederà a comunicare in maniera univoca e sicura con la propria banca. O, ancora, i tag RFID possono essere utilizzati per smaltire velocemente le code in fase di imbarco negli aeroporti e nei parchi giochi. Da non dimenticare, poi, il capitolo dei passaporti elettronici che, grazie alla presenza di tag RFID, permettono di velocizzare i controlli nei varchi sicurezza di alcuni aeroporti del mondo.
O, addirittura, possono essere utilizzati ai portoni di ingresso al posto delle normali serrature. Essendo collegato a un codice univoco, infatti, un tag RFID aprirà con una e una sola chiave elettronica. Pensate, ad esempio, ai sistemi di apertura delle porte di alcuni alberghi.