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Cos'è e come funziona la tecnologia beacon

Introdotta con iOS 7, permette lo scambio di informazioni in un'area di 50 metri quadrati

iBeacon

Il potenziale c'è, ed è anche molto alto. Se adeguatamente supportata e implementata, la tecnologia beacon (o iBeacon che dir si voglia) ha tutte le carte in regola per incidere sul modo in cui si fanno acquisti all'interno di un negozio e non solo: il marketing di prossimità e i pagamenti contactless (per fare solo due esempi tra i tanti) potrebbero ben presto fare capolino anche nel negozio sotto casa.

Cos'è la tecnologia beacon

Quando si parla di iBeacon (che al momento può essere considerato un sinonimo della tecnologia beacon) ci si riferisce all'implementazione della tecnologia di comunicazione wireless Bluetooth low energy all'interno dell'iPhone e di altri dispositivi iOS. La presentazione dell'iBeacon è avvenuta nel 2013, in concomitanza con la presentazione di iOS7, primo sistema operativo della casa di Cupertino a supportare questo tipo di comunicazione. Implementando questa tecnologia, Apple vuole permettere ai suoi dispositivi – non solo iPhone, ma anche iPad, iPod Touch e ora Apple Watch – di creare una piccola rete di comunicazione grazie alla quale connettersi e scambiarsi informazioni di ogni tipo, soprattutto di carattere commerciale.

Come funziona l'iBeacon

I beacon sono piccole antenne (solitamente da montare a muro) per la creazione di LAN basate sul segnale Bluetooth anziché sul segnale Wi-Fi. Non appena un dispositivo iOS entra nel raggio di un beacon, i due dispositivi iniziano a comunicare, inviandosi messaggi di status e altre informazioni operative. Nel caso in cui, ad esempio, l'utente abbia installato sul proprio melafonino l'applicazione di un certo negozio, una volta entrato in contatto con il beacon posto all’interno dell’esercizio commerciale potrà visualizzare sul display del dispositivo le ultime offerte e gli sconti esclusivi che il commerciante intende riservargli.

 

I beacon assicurano un alto grado di precisione

 

All'interno di un museo, invece, l'app può guidare l'utente verso l'opera che stava cercando, fornendo allo stesso tempo una descrizione della stessa. Sfruttando poi la triangolazione dei segnali dei vari beacon presenti nel negozio o nello spazio espositivo, è possibile riuscire a individuare con sufficiente precisione la posizione dell'utente: per questo la tecnologia beacon potrebbe trovare applicazione anche nella mappatura di ambienti chiusi (negozi, musei, aeroporti e altro), dove il segnale GPS esterno spesso e volentieri non arriva.

Che cos'è un beacon

Qualunque dispositivo dotato del sistema operativo iOS (dalla versione 7 in su, come detto) è in grado di vestire i panni di un beacon. Un iPad, ad esempio, è in grado sia di ricevere il segnale della rete Bluetooth low energy, sia di inviarlo, così da trasformarsi a sua volta in un beacon e diventare fulcro di una piccola LAN Bluetooth.

 

Beacon

 

Cos'è il Bluetooth low energy

Come implica il nome, il Bluetooth low energy (Ble) è un'evoluzione della tecnologia Bluetooth realizzata specificatamente per consumare piccole quantità di energia e permettere alle batterie degli smartphone e degli altri dispositivi che la implementano di durare molto a lungo. Il basso consumo, però, ha un costo: il trasferimento dei dati tra due dispositivi Ble avverrà a velocità ridotta dal momento che la banda di trasmissione è limitata e non consente, ad esempio, lo streaming di file musicali. Questa tecnologia, dunque, è indicata solo nel caso in cui si debbano trasferire file di dimensioni modeste (come accade con activity tracker e altri dispositivi indossabili).

Beacon e NFC

Sin dalla sua presentazione, la tecnologia beacon è entrata in forte competizione con la Near field communication o NFC. E non è difficile capire perché: entrambe, infatti, si propongono di creare una piccola rete locale che possa mettere in comunicazione diretta tra loro due o più dispositivi mobili. I tag NFC sono piuttosto economici (circa 10 centesimi di dollaro a tag) ma hanno un raggio d'azione molto limitato: il segnale del tag non va oltre i dieci centimetri, anche se la distanza ottimale è stimata attorno ai 4-5 centimetri. Di contro, un beacon può arrivare a coprire un'area di circa 50 metri quadrati, fornendo ai vari clienti tutte le informazioni di cui hanno bisogno sui vai prodotti esposti. Che si tratti di un negozio di dimensioni modeste, sino ad arrivare ai grandi ipermercati o centri commerciali, l'iBeacon potrebbe rappresentare il futuro del marketing di prossimità.

Le prime applicazioni pratiche

La tecnologia beacon sta ancora muovendo i suoi primi passi e non è molto diffusa. Apple, ad esempio, la sta sperimentando in alcuni Apple Store solo dal dicembre 2013, mentre Tesco, compagnia britannica di ipermercati, ha recentemente “beaconizzato” uno dei suoi punti vendita di Londra. La compagnia aerea Air Virgin ha recentemente creato una “iBeacon area” nelle vicinanze dei controlli sicurezza dell'aeroporto londinese di Heathrow: l'iPhone, interagendo con le antenne Ble, aprirà in automatico la carta d'imbarco del passeggero salvata all'interno dell'applicazione Air Virgin, facendo così risparmiare tempo prezioso.

 

Uno dei possibili modi di utilizzare gli iBeacon

 

Le applicazioni dell'iBeacon, però, sono molteplici: dalle già citate potenzialità nel campo del marketing di prossimità ai pagamenti contactless (vedi l'integrazione con PayPal), passando per la mappatura di spazi chiusi e molto altro ancora.

Chi è interessato alla tecnologia beacon?

  • Apple. Ha investito molto sullo sviluppo e l'implementazione di questa tecnologia (anche in funzione anti-NFC e anti-Android) e sta lavorando “di diplomazia” affinché sempre più catene commerciali e compagnie scelgano iBeacon per l'erogazione di determinati servizi in mobilità

  • PayPal. Ha rilasciato un piccolo dispositivo – PayPal Beacon – che consente ad un cliente di pagare tramite il proprio conto online senza la necessità di dover estrarre l'iPhone dalla tasca. E’ sufficiente avvicinarsi allo speciale POS per essere identificati (il display montato sul POS mostrerà foto e generalità del possessore del melafonino) e autorizzare il pagamento: in questo modo anche il venditore può esser certo dell'identità dell'acquirente

 

Estimote

 

  • Estimote. Si tratta, probabilmente, della prima società ad aver messo in produzione e in commercio antenne Ble compatibili con la tecnologia beacon. I dispositivi, piccoli e poco costosi, sono però ancora in fase di test

Quali i vantaggi per i commercianti

  • Dati e statistiche. La tecnologia beacon permetterà ai rivenditori – siano essi piccoli negozianti o grosse catene commerciali – di creare dei profili molto dettagliati sui loro clienti abituali. Grazie al Ble, il venditore potrà sapere quanto tempo il cliente passa in un dato reparto, quali sono i prodotti che compra più spesso, quali le vetrine più interessanti. Questi dati potranno essere utilizzati per rendere più funzionale il punto vendita e migliorare l'esperienza generale del cliente

  • Fidelizzazione. I dati potranno essere utilizzati anche nel processo di fidelizzazione del cliente. Sapendo che la signora Rossi preferisce acquistare un tipo di pasta piuttosto che un'altra, oppure che acquista il detersivo per i piatti ma non l'anticalcare, sarà possibile creare offerte e pubblicità ad hoc per lei. In questo modo sarà più semplice attrarre le attenzioni – e le simpatie – di un cliente e fidelizzarlo al proprio punto vendita

 

La fidelizzazione dei clienti passa dalla tecnologia beacon

 

  • Assistenza clienti. I dati della tecnologia beacon, infine, potranno essere utilizzati per fornire a tutti i clienti una migliore assistenza. Sin dal loro ingresso nel punto vendita gli addetti potranno conoscere la loro “storia commerciale”, quali le abitudini di acquisto e come preferiscono muoversi all'interno del negozio. Gli addetti alle vendite potranno dunque offrire un servizio di assistenza molto più diretto e personale

A cura di Cultur-e
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