Il mondo dei pagamenti si sta, lentamente ma progressivamente, spostando verso un futuro fatto di transazioni elettroniche e virtuali. Da un lato il numero di carte di credito continua a crescere a ritmi piuttosto sostenuti, dall'altro sono sempre di più gli utenti che pagano i loro acquisti online tramite servizi di pagamento elettronici.
In questo settore PayPal ha acquisito un indubbio vantaggio rispetto ai concorrenti. Attiva sul mercato da circa un decennio, la società che fa capo da eBay può vantare un portafoglio clienti certamente più cospicuo. Questo predominio, però, non sembra destinato a durare poi molto. Apple, ad esempio, ha provato a rispondere con il suo Passbook, mentre Google ha calato un asso chiamato Wallet (portafoglio in inglese).
Cos'è Google Wallet
Chiunque possieda uno smartphone Android – se le statistiche sono corrette, almeno 4 lettori su 5 – conosce Google Wallet quanto meno di fama. Quando si accende uno smartphone del robottino verde per la prima volta, infatti, verrà chiesto di impostare un account Wallet con il quale effettuare i pagamenti sul Play Store. Basterà inserire la password del proprio account Google e i dati della propria carta di credito per iniziare a fare acquisti sullo store virtuale di Google.
Scendendo nel dettaglio, Google Wallet è una tecnologia che combina componenti hardware con un'infrastruttura software che permetterà di fare le veci – virtuali e non solo – del proprio portafoglio. Il servizio – ancora non disponibile in Italia – si esplicita sotto forma di un'applicazione (anche per iOS oltre che per Android) contenente i dati delle carte di credito o debito grazie alle quali effettuare i pagamenti. Wallet, comunque, non si propone di rimpiazzare carte di credito o contante, ma vuole diventare una sorta di cassaforte virtuale dove conservare carte fedeltà (quelle per la raccolta punti, per intendersi), carte regalo, coupon, carte d'imbarco, biglietti ferroviari e molto altro ancora.
Come funziona Google Wallet
Per alcuni versi il funzionamento di Wallet è elementare. Basta inserire i dati sensibili della carta di credito o debito e andare in giro a fare shopping. Nel caso in cui il punto vendita sia dotato di un lettore POS abilitato, basterà sfiorarlo con lo smartphone per chiudere la transazione.
Le tecnologie dietro questa operazione così semplice, però, sono molto avanzate. Oltre ad un'infrastruttura software di alto livello, necessaria per garantire elevati standard di sicurezza, gli smartphone sfruttano tecnologie comunicative come la Near Field Communication (NFC) per potersi mettere in comunicazione con i lettori POS.
Pericolo sicurezza
Al momento Google Wallet non ha riscosso il successo atteso dai piani alti di Mountain View. La causa di questo parziale flop va ricercata, da un lato, nel numero esiguo di dispositivi supportati (oltre al fatto che è funzionante nei soli Stati Uniti) e, dall'altro lato, nei timori degli utenti per la sicurezza dei loro dati personali.
Sotto questo punto di vista, però, c'è (o ci dovrebbe essere) ben poco da temere. Big G ha fatto della sicurezza dei propri servizi web una sorta di marchio di fabbrica e con Google Wallet non si è distaccata molto dai suoi standard qualitativi. Il servizio di pagamento mobile, infatti, prevede un sistema di sicurezza a doppio passaggio: prima di autorizzare ogni tipo di pagamento Google Wallet chiederà di inserire sia la password del proprio account che un PIN di quattro cifre scelto al momento dell'attivazione del servizio. Inoltre, lo scambio di informazioni tra lo smartphone e il lettore POS avverrà tramite una linea crittografata, così da proteggere i dati della carta di credito da eventuali intrusioni sulla linea di comunicazione.
Google assicura un ulteriore grado di sicurezza ai propri utenti offrendo la copertura totale degli acquisti non autorizzati. Con la formula Google Wallet Purchase Protection, l'utente potrà chiedere il rimborso totale di pagamenti effettuati a sua insaputa o dei pagamenti effettuati in seguito allo smarrimento (o furto) del dispositivo. In questo ultimo caso, si potrà sempre disabilitare il servizio da remoto, così da essere sicuri di evitare brutte sorprese.
Il 24 febbrai0 2015 Google ha stretto un'alleanza con Softcard e con tre operatori tlc statunitensi (At&t, T-Mobile e Verizon) grazie alla quale il suo sistema di pagamento ' mobile' Google Wallet sarà implementato sugli smartphone Android venduti dai tre operatori.
Softcard - nata con il nome di Isis, poi cambiato - è specializzata nei pagamenti con la tecnologia Nfc (Near Field Communication). Google non la acquisirà interamente ma solo alcune proprietà intellettuali per migliorare il portafoglio digitale Wallet.
L'annuncio arriva a pochi giorni da indiscrezione che vedono Big G intento a formare una coalizione con i costruttori di smartphone, gli operatori telefonici e le banche per creare una versione completamente rinnovata di Wallet. Questo servizio non è mai decollato, al contrario - negli Usa - di Apple Pay. Big G punterebbe a presentare il servizio rinnovato alla conferenza con gli sviluppatori di maggio.
4 dicembre 2013 (aggiornato il 24 febbraio 2015)