Quando arriva la fibra ottica nel mio palazzo? Questa domanda se la sono fatta migliaia, forse addirittura milioni di utenti, in Italia e nel mondo. Al giorno d’oggi la banda ultra larga è ampiamente distribuita sul territorio nazionale.
Al tempo stesso esistono ancora aree in attesa di una connessione Internet pienamente performante. Per fortuna però esistono diverse strategie da seguire che permettono di verificare lo stato attuale della diffusione della fibra ottica nelle Regioni, nei Comuni, addirittura nelle strade italiane.
Cosa sono la fibra ottica e la banda ultra larga
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La fibra ottica è un materiale che viene utilizzato nelle telecomunicazioni, ma non solo. Si tratta di un insieme di filamenti vetrosi o polimerici che permettono la conduzione della luce al loro interno.
La fibra ottica rappresenta il canale più comune e utilizzato per la realizzazione di comunicazione ottica. Una forma di telecomunicazione che però può ricorrere a strumenti e a guide d’onda differenti.
Basti pensare che la comunicazione ottica è possibile sia tramite soluzioni cablate che tramite soluzioni wireless
Le dimensioni di un filamento di fibra ottica sono incredibilmente contenute: il suo diametro di rivestimento è di appena 125 micrometri. Per avere un’idea più concreta è possibile pensare a un capello. Ciononostante rende possibile il trasferimento di grandi quantità di informazione ad alta velocità.
Inoltre il cavo in fibra ottica diminuisce sensibilmente il rischio di dispersione o attenuazione di segnale. Il risultato è la cosiddetta trasmissione a banda ultra larga, anche nota come ultra wide band.
Cosa cambia tra fibra ottica FTTH e fibra ottica FTTC
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Si può parlare di banda ultra larga soltanto nel caso in cui siano confermate determinate performance in termini di connessione effettiva. In tal senso la velocità minima di download deve essere di almeno 30 Mbps, ma può salire fino a 1000 Mbps nel caso della fibra ottica FTTH.
L’acronimo FTTH sta per Fiber to the Home, ovvero fibra fino alla casa. Si tratta del Sistema di trasferimento dati con fibra ottica più veloce in assoluto. Nel caso di FTTH l’informazione viaggia esclusivamente su cavi in fibra ottica: a partire dalla centrale di trasmissione di riferimento, fino ad arrivare al modem del singolo utente.
Esistono però tante altre possibili configurazioni del sistema di comunicazione ottica. Ad esempio la connessione FTTB (Fiber to the Building), prevede una cablatura in fibra ottica esclusivamente fino alla centralina del singolo palazzo o condominio.
Esistono diverse tipologie di connessione Internet via fibra ottica: dalla FTTB alla FTTC
Il collegamento restante (quello che va dalla centralina al modem) prevede l’uso di cavi di rame di vecchia generazione. Una soluzione che finisce inevitabilmente per diminuire la velocità complessiva della connessione Internet.
Un altro caso in cui l’uso di cavi in fibra ottica si alterna a quello di cavi di rame è rappresentato dall’acronimo FTTC, che sta per Fiber to the Cabinet. In questo caso il cavo realizzato in fibra ottica arriva fino a un armadio ripartilinea ARL, che dovrebbe distare circa 250 metri dall’utente finale. Il resto del collegamento viene garantito da cavi di rame di vecchia generazione.
Nel caso di connessione FTTB la banda ultra larga permette picchi di velocità di download da 1 Gbps. Nel caso di connessione FTTC è possibile parlare di banda ultra larga “a metà”: in questo caso infatti la velocità di download può variare da un minimo di 20 a un massimo di 200 Mbps.
Sigle quali FTTB, FTTC e FTTH sono spesso accompagnate dai bollini AGCOM: una serie di indicazioni di colore che aiutano immediatamente a capire la qualità della connessione disponibile.
Come procede la diffusione della fibra ottica in Italia
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Il Governo italiano e l’Agenzia per l’Italia Digitale sono al lavoro da tempo per garantire una diffusione sempre più capillare della banda ultra larga. La Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga è stata approvata per la prima volta nel 2015.
Anno dopo anno, sono stati aperti cantieri per tutto il Paese, con l’obiettivo di ridurre il gap infrastrutturale che andava a limitare soprattutto le aree più periferiche. La Strategia punta a modernizzare anche le cosiddette “aree bianche”: le zone considerate a fallimento di mercato.
All’inizio del 2023 la connessione via fibra ottica aveva raggiunto oltre 6200 Comuni. E il numero sale a 7189 se si considerano anche i Comuni raggiunti da banda ultra larga wireless.
La Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga promette una diffusione capillare delle connessioni via fibra ottica
I prossimi obiettivi di sviluppo prevedono l’aumento di località toccate da una banda ultra larga che permetta di raggiungere una velocità minima in download di almeno 100 Mbps. Ad oggi infatti ancora molti Comuni italiani sono raggiunti da una connessione che sfrutta diversi cavi per le telecomunicazioni: tanto la fibra ottica quanto il cavo di rame. Il risultato è una velocità media di connessione decisamente inferiore.
Visitando il portale ufficiale dedicato bandaultralarga.italia.it è possibile entrare nel merito di informazioni ancora più dettagliate. Da quelle relative al singolo cantiere a quelle che evidenziano l’organizzazione dell’offerta all’interno della singola Regione.
Nel caso delle sopracitate aree bianche, la realizzazione dell’infrastruttura di fibra ottica viene realizzata direttamente dallo Stato, che poi la mette a disposizione degli operatori. In altri casi i lavori possono essere stati presi in carico direttamente dall’operatore.
Come verificare la diffusione della fibra ottica
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Il sito governativo https://connetti.italia.it/ è il “luogo” perfetto per verificare se la fibra ottica sia arrivata: nel proprio Comune, nel proprio quartiere o addirittura nella propria strada.
Il portale propone tantissime informazioni open, che testimoniano tutti gli step che hanno portato o stanno portando alla realizzazione della banda ultra larga.
In alternativa è possibile passare per il sito di un operatore telefonico, ma in questo caso molto dipende dalla politica del singolo gestore. L’utente potrebbe trovarsi di fronte a una mappa interattiva, su cui indicare la Regione di riferimento. In alternativa potrebbe anche dover effettuare una ricerca inserendo direttamente l’indirizzo del proprio domicilio.
Infine è anche possibile passare per il Catasto delle infrastrutture: un albo gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico. Gli operatori telefonici sono infatti chiamati a fornire al Catasto informazioni sulla presenza nel territorio delle loro reti in fibra ottica a banda ultra larga.
Per saperne di più: Cos'è la banda larga e come influenza la velocità Internet