La scelta della giusta stampante può essere un compito tutt'altro che semplice. Riuscire a districarsi tra i vari modelli, tra le varie tecnologie, tra le varie connessioni potrebbe essere un compito difficile anche per il più esperto dei geek. Ci sono stampanti di ogni forma e dimensioni, ognuna adatta a scopi differenti: dalle più piccoline e portatili, alle più grandi – i cosiddetti gruppi di lavoro – adatte ad uffici con decine e decine di dipendenti. Ci sono le stampanti professionali rivolte ad una clientela esigente come può essere quella dei fotografi, oppure stampanti multifunzione adatte ad ogni scopo o quasi.
Insomma, un panorama ampio e piuttosto ingarbugliato. La matassa, però, si dipana molto velocemente se si riesce a dare risposta ad alcune domande chiave, fondamentali per comprendere quale sia il "profilo-utente" e quale la stampante che meglio si adatta alle sue necessità.
Le specifiche tecniche di una stampante
Quando ci si appresta a scegliere quale stampante acquistare, spesso e volentieri ci si troverà di fronte ad una lunga sequela di sigle, acronimi e termini tecnici – dpi, ppm, USB, RJ-45 e così via – di difficile comprensione. Vediamo insieme quali sono i più importanti e come potranno incidere nella scelta della stampante più adatta.
Risoluzione
Come nel caso dello scanner, anche per la stampante la risoluzione si misura in dpi. Acronimo di dots per inch (punti per pollice), indica il numero massimo di puntini (dots per l'appunto) che potranno essere impressi sul foglio per ogni pollice (inch, unità di misura anglosassone equivalente a circa 3 centimetri) tanto in verticale quanto in orizzontale. Ad esempio, una stampante laser 600x600 dpi sarà in grado di stampare un quadrato composto da 3.600 puntini d'inchiostro: 600 verticalmente e 600 orizzontalmente. Potrebbe anche accadere che la stampante abbia differenti risoluzioni nelle due dimensioni: ciò è dovuto al fatto che la testina di stampa – che determina la risoluzione orizzontale – ha un numero predefinito di ugelli dal quale fuoriesce l'inchiostro, mentre la risoluzione verticale è data dalla velocità con la quale il foglio è mosso tra gli ingranaggi della stampante dal motorino interno.
Gran parte delle stampanti oggi in commercio – anche quelle casalinghe – sono dotate di una risoluzione di almeno 600 dpi, ideale nel caso si debbano stampare testi corredati da alcune immagini. Se, invece, si dovesse optare per una stampante fotografica, la risoluzione dovrà essere di 1.200 dpi o superiore.
Velocità di stampa
È, probabilmente, il dato che genera più confusione e incertezza tra gli utenti. Per le stampanti, la velocità si misura contando il numero di pagine (o immagini, nel caso di stampanti fotografiche) stampate al minuto (page per minute in inglese, abbreviato dall'acronimo ppm). Fin qui nulla di complesso, si potrebbe pensare. E invece no, perché qualcuno sembra divertirsi a giocare con i numeri.
Il dato fornito dai produttori, infatti, è spesso teorico o si riferisce, nei casi più fortunati, a condizioni sperimentali di laboratorio (stampa di documenti a bassissima qualità). L'esperienza racconta che, nell'ipotesi migliore, il dato reale si attesti a circa la metà di quello dichiarato nei manuali o negli specchietti riassuntivi.
Connettività
Tutte le stampanti in commercio sono dotate di almeno una porta USB che permetta di collegarle al computer e iniziare a stampare nel giro di pochi secondi. Negli ultimi anni, con il boom dei dispositivi di rete, alcuni produttori hanno iniziato a dotare i loro modelli di punta – solitamente stampanti laser o stampanti multifunzione per grossi carichi di lavoro – di connettori RJ-45, in modo da poter collegare la stampante alla LAN (Local area network, rete di area locale) e condividerla con tutti i computer della rete. Altri modelli sono dotati di moduli Wi-Fi, che permettono di connettere la stampante alla rete di casa senza che ci sia bisogno di utilizzare cavi.
Le domande
Una volta acquisita un po' di dimestichezza con i termini tecnici, è il momento di passare alle domande da porsi quando si sta per effettuare l'acquisto. Si deve necessariamente partire da domandi molto generiche – quale tipologia di stampante risponde alle mie esigenze? - per finire con domande più tecniche e specifiche – stampante multifunzione o stampante laser? USB o stampante Wi-Fi? – che permetteranno di compiere la migliore scelta possibile.
Che tipo di stampante si cerca
Scopo, utilizzo e tecnologia: questo il modo più utile per categorizzare le stampanti. Definendo le proprie necessità in ognuna di queste tre categorie (rispettivamente generico o speciale, casa o ufficio, laser o getto d'inchiostro) porterà ad individuare con esattezza quale sia la tipologia di stampante di cui si ha bisogno.
Gran parte delle stampanti oggi disponibili in commercio sono general-purpose, ovvero adatte a tutti gli scopi. Possono essere utilizzate per stampare tanto dei documenti testuali quanto delle immagini o delle foto, anche se in questo ultimo caso il risultato non sempre sarà dei migliori. Se il nostro scopo è quello di stampare fotografie in maniera professionale – o quasi – si dovrà quindi volgere lo sguardo a stampanti fotografiche.
Le differenze tra stampanti a getto d'inchiostro e stampanti laser va via via assottigliandosi. Ne restano alcune, però, che potrebbero far propendere per l'acquisto della prima rispetto alla seconda. Una stampante laser si distingue per la velocità e la qualità della stampa di documenti testuali; una stampante ink-jet, invece, produrrà immagini e foto migliori di qualsiasi stampante laser.
Multifunzione o no?
Si deve solo stampare, o serve qualcosa in più? Domanda fondamentale se si è indecisi tra l'acquisto di una stampante "normale" o di una stampante multifunzione. Se non si dovessero avere particolari necessità, anche una stampante ink-jet o una stampante laser potrebbero fare al nostro caso; se, invece, si prevede di realizzare fotocopie o inviare fax, bisogna dirottare la propria scelta verso una multifunzione. I costi lieviteranno leggermente, ma non si dovrà più uscire di casa per fotocopiare una lettera o un paio di pagine di un libro o per spedire un qualsiasi fax.
Sei connesso?
Se non si dovessero avere particolari esigenze di stampa, anche una stampante dotata solamente di una porta USB potrebbe andare bene. Se, invece, in casa si hanno diversi computer e una piccola LAN, potrebbe essere il caso di acquistare una stampante di rete da condividere tra tutti i dispositivi. A differenza del passato, oggi non è più così difficile trovare una stampante dotata di connettività Ethernet o addirittura una stampante Wi-Fi: i costi sono più o meno gli stessi di una ink-jet, assicurando però una maggiore flessibilità di lavoro.
Quanto si stampa?
Ogni stampante ha un carico di lavoro mensile raccomandato. Ovvero, un numero di pagine oltre le quali la periferica e le sue componenti inizieranno ad usurarsi in maniera preoccupante. Nel caso in cui si preveda di stampare un numero cospicuo di pagine, bisognerà tener conto di questo valore: acquistare una stampante con un carico di lavoro inferiore alle necessità vuol dire sottoporre la periferica ad uno stress e ad una usura al di sopra delle attese, finendo con l'accorciare di molto il ciclo di vita della stampante stessa.
Quanto si vuole spendere?
Quando si sta per acquistare una stampante non bisogna mai dimenticare che, oltre al prezzo di listino della periferica, ci sono anche altre spese da mettere in conto. I cosiddetti consumabili – cartucce, testina di stampa e carta nel caso di una stampante a getto di inchiostro; toner, tamburo e carta nel caso di una stampante laser – sono spesso ignorati ma costituiranno una spesa importante nel lungo periodo. Per avere un'idea più o meno esatta di quanto si andrà a spendere, quindi, bisognerebbe sommare al costo della stampante anche i costi che si sosterranno per cartucce (o toner), carta e tutto il resto. Un calcolo complicato, basato su previsioni di spesa e non su dati certi, ma che servirà a farsi un'idea di quale sia la stampante più conveniente o più adatta alle nostre finanze.
14 aprile 2014