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Come funziona il WiGig e quali possibili applicazioni

A differenza degli standard precedenti utilizza una banda di frequenza di gran lunga superiore, potendo così garantire maggiori velocità in un raggio, però, limitato

come funziona wigig

La famiglia degli standard Wi-Fi si arricchisce di un nuovo membro. Nella seconda metà del 2016, infatti si è arrivati alla standardizzazione del protocollo IEEE 802.11ad, conosciuto soprattutto con il nome di WiGig. Un passaggio molto importante per il mondo delle telecomunicazioni e non solo. Questo nuovo standard tecnologico potrà essere utilizzato a tutti gli effetti nei campi più disparati: dall'Internet of Things all'informatica, passando per la realtà virtuale e l'intrattenimento casalingo (streaming di contenuti audio e video).

Il WiGig, infatti, sfrutta una porzione dello spettro di banda sino a ora praticamente inutilizzato, garantendo così comunicazioni (quasi) completamente prive di interferenze o rumori provocati da altri dispositivi operanti sulla stessa frequenza. Secondo le previsioni della Wi-Fi Alliance, il nuovo standard Wi-Fi conoscerà sin da subito un'adozione mai vista prima: nel 2017 dovrebbero essere messi in commercio 170 milioni di dispositivi compatibili, mentre entro il 2020 in tutto il mondo ci saranno 1,5 miliardi di smartphone con chip WiGig.

Come funziona il WiGig

 

come funziona wigig

 

Da un punto di vista strettamente tecnologico, il WiGig presenta diverse innovazioni rispetto agli altri standard che lo hanno preceduto. La più evidente è il passaggio alla banda da 60 gigahertz che garantirà non pochi vantaggi al nuovo standard Wi-Fi. Rispetto alla banda da 2,4 GHz e da 5 GHz, adottata dai protocolli IEEE 802.11 del passato, quella da 60 GHz è di fatto inutilizzata. Ciò consentirà la trasmissione dei pacchetti dati senza pericolo di interferenze di altri dispositivi (sulla banda da 2,4 gigahertz, tanto per fare degli esempi, "lavorano" anche i baby monitor, i telefoni cordless e il forno microonde). La scelta, però, ha anche i suoi lati negativi dato che una banda di comunicazione che utilizza frequenze più elevate, come appunto la 60 GHz, ha tipicamente una portata del segnale più piccola rispetto a bande a frequenze di lavoro minori, come la 5 GHz. In particolare, le microonde del WiGig non vanno oltre i 10 metri di distanza e non superano ostacoli fisici come i muri e le pareti di casa. Per contro, avendo a disposizione una grande fetta di spettro elettromagnetico, gli ingegneri della Wi-Fi Alliance hanno potuto realizzare dei canali di comunicazione più ampi, dai quali far passare una maggior quantità di dati. Ciò si traduce in una maggiore velocità di base. Il WiGig può raggiungere un picco teorico di 8 gigabit al secondo, più o meno 1 gigabyte al secondo.

Lo standard Wi-Fi approvato nell'ottobre 2016, inoltre, fa forza su altre due tecnologie tese a rafforzare il segnale e migliorare la ricezione del router Wi-Fi. Grazie ad una tecnica nota come Beamforming, gli algoritmi del firmware sono in grado di "localizzare" i dispositivi connessi, individuandoli nello spazio, e, sfruttando la tecnologia MIMO, far sì che la copertura del segnale sia più forte nella zona dove si concentrano il maggior numero di smartphone o laptop connessi alla rete senza fili.

L'implementazione della tecnologia handoff, invece, consente di non perdere il segnale anche se ci si allontana dal router più di una decina di metri. Gli algoritmi che gestiscono la connessione, sia lato router sia lato dispositivo, saranno in grado di passare automaticamente da una banda all'altra (dai 60 Ghz ai 5 Ghz, per esempio) per garantire la continuità della connessione e, in generale, che la forza del segnale sia sempre adeguata alle operazioni che si stanno compiendo.

Computer senza fili

 

wi-fi

 

Se vi chiedete a cosa serve il WiGig, una delle prime risposte è anche una delle meno ovvie: creare dei computer completamente wireless. E non ci riferiamo solamente alla connettività a Internet. L'obiettivo dei produttori, Intel in testa, è di creare dei dispositivi fissi che non abbiano bisogno di alcun cavo per funzionare. Implementando router WiGig all'interno dei chipset della scheda madre e dei monitor, tanto per fare un esempio, si potranno eliminare cavi HDMI o VGA solitamente utilizzati per collegare il computer alla sua periferica di output video. Il nuovo standard Wi-Fi, infatti, ha un'ampiezza di banda sufficiente per gestire contemporaneamente il flusso di dati audio-video del computer e il flusso di pacchetti dati della navigazione web.

Le altre applicazioni del WiGig

 

realtà virtuale wi-gig

 

Quello appena descritto, però, è solo uno dei tanti possibili utilizzi del nuovo standard Wi-Fi. La larghezza di banda e la velocità di connessione del WiGig, infatti, sono l'ideale per garantire un'ulteriore spinta evolutiva per alcune delle tecnologie oggi sulla cresta dell'onda. Tanto per cominciare, lo streaming dei contenuti 4K sarà semplice e immediato. Con una velocità di 8 gigabit, infatti, gli utenti potranno guardare i film in Ultra Alta Definizione salvati sul NAS di casa oppure tramite uno dei tanti servizi di TV on demand senza paura di lag, buffering o altri ritardi nella riproduzione.

L'ampiezza di banda del WiGig potrà anche permettere il pieno sviluppo di tecnologie "di prossimità" come la realtà virtuale e l'Internet of Things. Nel primo caso sarà così possibile realizzare visori VR che sfruttino la capacità di calcolo ed elaborazione di un computer dedicato senza che ci sia bisogno di un ingombrante collegamento via cavo tra i due dispositivi. Anzi, ci si potrà così muovere liberamente per casa o in ufficio senza che ci siano fili a creare impiccio e impaccio. Il WiGig, inoltre, permetterà ai dispositivi della smart home di avere a disposizione banda e velocità a sufficienza per offrire funzionalità sempre più avanzate a tutti gli utenti.

A cura di Cultur-e
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