Con una fetta di mercato che ha ampiamente superato l'80%, Android è il sistema operativo mobile più diffuso e utilizzato in tutto il mondo. Secondo alcune statistiche, avrebbe addirittura superato Windows e sarebbe il sistema operativo più utilizzato in assoluto. Insomma, scegliere di programmare per Android e creare app per il Google Play Store potrebbe essere una scelta vincente sotto diversi punti di vista. Da un lato, infatti, permetterebbe di affinare le proprie conoscenze nel campo della programmazione; dall'altro, in caso di successo, di guadagnare con Internet e mettere da parte dei soldi.
Rispetto a qualche anno fa, poi, sviluppare app Android è ancora più semplice. Merito dei tanti pacchetti, software e piattaforme che consentono di programmare per Android con una conoscenza basilare di linguaggi di programmazione vari. Certo, è sempre necessario avere un'infarinatura generale di Java e qualche altro linguaggio, ma nella gran parte dei casi si potrà procedere grazie all'interfaccia grafica dei vari programmi per sviluppare app Android.
Volendo estremizzare e semplificare, si potrebbe anche dire che per sviluppare app Android è sufficiente seguire 10 semplici passi, replicabili in ogni situazione. Scopiamoli insieme.
Ideazione
Prima di iniziare a programmare per Android, è necessario avere un preciso "piano di guerra" da seguire nelle fasi successive. Detto più semplicemente, dedicate un po' di tempo (molto tempo, se intendete creare app particolarmente complessa) a pensare come dovrebbe essere la vostra app, cosa dovrebbe fare e come dovrebbe funzionare. La fase di ideazione, anche se troppo spesso viene ignorata, è tra le più importanti dell'intero processo di sviluppo: solo se si avranno le idee chiare, infatti, si riuscirà a realizzare un prodotto vincente e convincente.
Disegnare un wireframe
Una volta terminato il brainstorm, è il momento di mettersi all'opera. Aspettate, però, ad accendere il PC e mettere le mani su tastiera e mouse: prima di sviluppare app Android, è necessario buttare giù alcuni schizzi preparatori che vi aiutino nelle fasi di progettazione dell'interfaccia utente. Prendete un bloc-notes quadrettato e disegnate varie interfacce di smartphone: all'interno inserite gli elementi grafici della vostra app, così da avere un'idea (anche sommaria) di come apparirà e di quale potrebbe essere l'usabilità della stessa.
Scegliere un IDE e impostarlo
La fase preparatoria non è ancora giunta a conclusione. Prima di mettere mano al codice, infatti, è necessario scegliere un IDE (acronimo di Integrated Development Environment, "Ambiente di sviluppo integrato" in italiano), ovvero un programma per sviluppare app Android che metterà a disposizione tutti gli strumenti necessari per creare l'applicazione. In particolare, l'IDE si occuperà di controllare che il codice che state scrivendo sia corretto, di formattarlo in maniera adeguata e, infine, compilarlo (ossia trasformarlo in un'app che possa essere eseguita dallo smartphone Android). L'IDE prescelto, inoltre, determinerà il linguaggio di programmazione con cui creare l'app e lo SDK (acronimo di Software development kit) di cui si avrà bisogno.
Solitamente, la gran parte degli sviluppatori fa ricadere la propria scelta su Android Studio e su Java, linguaggio di programmazione di alto livello e orientato agli oggetti versatile e non troppo complesso da apprendere. Come detto, questa non è l'unica "accoppiata" per sviluppare app Android: se, ad esempio, si vorrà creare un videogame è consigliabile scegliere Unity e C++; Basic4Android, invece, permette di creare applicazioni utilizzando BASIC e così via.
Nella gran parte dei casi, però, la prima scelta (Android Studio + Java) sarà l'ideale per programmare app Android belle e funzionali.
Un po' di pratica con Java
Nel caso in cui si opti per Android Studio – scelta raccomandata anche da Google – sarà necessario ripassare un po' di Java e fare un po' di pratica con questo linguaggio di programmazione. Ovviamente, non sarà necessario seguire un corso universitario per imparare a programmare in Java: basterà una rapida ricerca online per trovare risorse di ogni genere e rivolte a utenti/programmatori di ogni livello. Si va dalla guida introduttiva di Oracle (casa sviluppatrice che si occupa della gestione di Java) ai corsi online dei vari CodeAcademy e Udemy. Insomma, basteranno poche ore per acquisire le competenze base per programmare app Android.
Creare/acquistare l'interfaccia grafica
L'ultimo passaggio preliminare riguarda l'interfaccia utente. Basandosi sugli schizzi realizzati in precedenza, è necessario preparare tutti gli elementi grafici di cui si avrà bisogno in fase di scrittura dell'app. Nel caso in cui abbiate delle competenze nel campo della grafica e abbiate una minima conoscenza di come si utilizza Adobe Illustrator (o un software simile) allora potrete procedere autonomamente e vestire i panni del grafico artigiano. Al contrario, potrete affidare il lavoro a designer free lance inserendo un annuncio in uno dei tanti portali online per grafici e professionisti del web.
Costruire il layout
Finalmente potrete iniziare a realizzare la vostra app. Prima di tutto, sarà necessario costruirne l'interfaccia grafica e il layout utilizzando il designer, uno strumento di Android Studio che consente di disegnare l'aspetto dell'app semplicemente selezionando gli elementi e trascinandoli all'interno di un "finto" smartphone. Tutto quello che si dovrà fare sarà lanciare il programma per creare app Android, iniziare un nuovo progetto e assegnargli un nome e avviare il designer: a questo punto si potranno trascinare i vari elementi all'interno dell'interfaccia e costruire così il layout dell'app.
Scrivere il codice
Terminata la parte grafica, arriva il momento della programmazione vera e propria. Aprite il file Java della schermata (o attività) principale dell'app che state creando e aggiungete le funzioni base, collegando tra di loro le varie schermate e assegnando una funzionalità a ogni elemento grafico presente nei mockup. Man mano che si procederà nell'implementazione delle funzioni, è consigliabile verificare che tutto vada come previsto e non ci siano errori o conflittualità varie. Per farlo potrete sia realizzare un APK "parziale" e installarlo sul proprio dispositivo oppure sfruttando l'Android Virtual Device Manager, che permette di provare app in un ambiente virtuale e protetto.
Implementare funzioni avanzate
Se l'aggiunta delle funzionalità base non ha creato grossi problemi, potrete passare allo step successivo: implementare qualche funzionalità avanzata, che contraddistingua la vostra app dalle altre già presenti sul Google Play Store. Nella gran parte dei casi, ciò richiederà una conoscenza avanzata di Java, ma non sempre è necessario affidarsi al fai da te. Spesso e volentieri, infatti, le stesse funzionalità (o, quanto meno, simili) saranno state già realizzate e utilizzate da qualcun altro: basterà una ricerca per verificare se ciò sia vero e trovare stringhe di codice già scritte e pronte all'uso.
Test, test e ancora test
Concluso lo sviluppo dell'app, arriva il momento di testare la propria creatura. Ovviamente, per ottenere risultati quanto più possibile corretti ed esatti, dovrete allargare il più possibile il vostro "giro", coinvolgendo nelle operazioni di test e debug quanti più amici e familiari possibile. Distribuite la vostra APK attraverso canali sicuri e raccogliete quante più informazioni possibili per creare app Android prive di bug e malfunzionamenti vari. Pubblicare l'applicazioneA questo punto potrete pubblicare l'applicazione sul Google Play Store. Per farlo sarà necessario "firmare" l'app (una sorta di certificazione del fatto che sarete gli unici a rilasciare aggiornamenti per quell'applicazione) e creare l'APK definitivo. Dopo aver creato un account sviluppatore sul Play Store e aver pagato la "tassa di registrazione", potrete caricare l'app sullo store di Google, aggiungendo nome e descrizione, aggiungendo qualche screenshot e scegliendo un prezzo per la propria creatura.
31 dicembre 2017