Uno dei peggiori incubi che si hanno quando ci si trova in vacanza all'estero è che, inavvertitamente, parta la connessione al web e ci si ritrovi di punto in bianco senza più credito residuo sullo smartphone. O, cosa ancora peggiore, che all'arrivo della bolletta del contratto di telefonia mobile ci sia un conto a tre zeri. Il roaming internazionale, infatti, è una spina nel fianco di chi viaggia all'estero per piacere o per affari. Il costo del traffico dati al di fuori dei confini nazionali è molto alto, nonostante la Commissione Europea sia più volte intervenuta nel corso degli ultimi anni e ne abbia ridotto il costo dell'80%. L'ultimo taglio è datato 1 luglio 2013, ma i costi restano ancora molto alti.
Perché il roaming all'estero costa tanto
I motivi di questi costi vanno ricercati in una sorta di scarsa cooperazione e collaborazione tra i vari operatori di telefonia mobile nazionali. La comunicazione non è ottimale e, anche a causa dei differenti legislazioni che regolano la telefonia mobile e il traffico dati mobile in ogni nazione del mondo, non è mai semplice capire quanto un utente abbia effettivamente navigato al di fuori dei confini nazionali. Per tutti gli operatori, insomma, è una sorta di scommessa e una gestione tutt'altro che semplice da attuare.
A ciò va aggiunta un costo “all'ingrosso” molto elevato, che viene totalmente scaricato sull'utente finale.
L'intervento comunitario
Per porre rimedio a questa situazione, l'Unione Europea ha iniziato a emanare dei regolamenti che, di volta in volta, hanno limato il costo massimo del roaming internazionale. Con l'ultima versione del regolamento, attiva a partire dallo scorso 1 luglio, il costo massimo per megabyte è di 45 eurocent più IVA, con un ribasso del 36% rispetto al regolamento precedente.
La novità più interessante, però, ci sarà a partire dal prossimo anno. Con il nuovo regolamento in fase di definizione (che dovrebbe entrare in vigore dal 1 luglio 2014), i cittadini dell'Unione potranno navigare sfruttando la rete mobile di un altro stato comunitario senza costi aggiuntivi. Il costo massimo del traffico dati sarà di 20 eurocent per megabyte, esattamente lo stesso che si paga se si vuole navigare nel proprio Paese senza aver attivo un piano dati ad hoc.
Come tenere sotto controllo i costi del traffico dati dall'estero
Nonostante l'impegno profuso dall'Unione, i prezzi non possono essere considerati bassissimi. La gran parte dei possessori di smartphone, infatti, ha un piano tariffario che include anche la connessione dati e non paga un centesimo oltre quanto stabilito dal contratto per navigare. Inutile dire che il traffico in roaming non sarebbe compreso nel fisso mensile pagato da questi utenti.
È quindi utile conoscere qualche trucchetto che permetta di evitare di ricevere dei salassi sul conto telefonico.
Buon senso
Ci sono dei comportamenti, che potremmo definire di buon senso, che permettono di spendere poco o nulla quando ci si trova all'estero. Alcuni di questo comportamenti sono stati già descritti quando abbiamo parlato delle tecniche per ridurre il consumo di traffico dati con il nostro smartphone e sono valide anche quando ci troviamo all'estero.
Ad esempio, si dovrà navigare tramite connessione Wi-Fi ogniqualvolta se ne avrà l'opportunità. Così come si dovrà disattivare l'aggiornamento automatico delle app e delle notifiche push (le notifiche di aggiornamento che varie app inviano di tanto in tanto sullo smartphone).
Controllare quanto si consuma
Se si decide di navigare tramite la propria connessione dati, si dovranno tenere costantemente sotto controllo i consumi del proprio smartphone. In particolare quelli relativi al traffico dati consumato.
Gli utenti iOS potranno farlo entrando nelle Impostazioni, selezionando la voce Generali e poi Utilizzo. Qui troveranno il contatore dati che li terrà aggiornati sul loro consumo.
Gli utenti Android, invece, potranno affidarsi ad un'applicazione sviluppata da parti terze per avere un'idea precisa del loro consumo. Una delle tante soluzioni offerte dal Play Store è 3G Watchdog, di cui abbiamo ampiamente parlato in un altro articolo.
Questa app non solo permette di tenere sotto controllo il consumo effettivo dei dati, ma permette di impostare dei limiti di consumo, così da non eccedere troppo nella navigazione dall'estero.
Disattivare la connessione dati
Se non si vorranno correre rischi di alcun tipo, l'unica soluzione praticabile è quella di disattivare completamente la connettività dati del proprio smartphone.
Con uno smartphone Android, si dovrà accedere alle Impostazioni, selezionare la scheda Wireless e Rete e successivamente Reti Mobili. Qui basterà togliere il segno di spunta e la connessione dati verrà disattivata per sempre (o finché non si deciderà di riattivarla).
Per l'iPhone bisognerà navigare nel menu e accedere alla scheda Impostazioni, poi Generali e poi ancora Cellulare. Spostando da destra a sinistra dell'interruttore relativo alla voce Dati Cellulare si disattiverà la connessione dati sul dispositivo.
Comprare una scheda SIM in loco
Una soluzione un po' più complicata consiste nell'acquistare una SIM card locale una volta che si è atterrati. In questo caso conviene prima informarsi se il proprio smartphone sia o meno sbloccato (bisognerà quindi informarsi con il proprio operatore) e quali siano i costi per una SIM prepagata nel Paese in cui ci si sta per recare.
Ci sarà, quindi, da spulciare i siti web dei vari operatori mobili della nazione estera per cercare l'offerta più conveniente e che meglio si adatta alle esigenze personali.
CrowdRoaming
Una soluzione alternativa è rappresentata da una app recentemente lanciata sul Play Store di Android. Si chiama CrowdRoaming, è stata creata in Olanda (a Leiden, per la precisione) e permette di navigare gratuitamente dal proprio cellulare anche quando ci si trova all'estero. Come? Facendo affidamento sulla folla (crowd in inglese).
Spieghiamo meglio. Crowdroaming permette di navigare dal proprio cellulare quando si è all'estero sfruttando il traffico dati di uno smartphone locale. Non appena viene lanciata, infatti, l'applicazione cerca altri dispositivi che abbiano CrowdRoaming installato e attivo e si agganciano alla loro linea. In questo modo si potranno controllare la posta elettronica, il profilo di Facebook e navigare sfruttando una piccola porzione della banda dell'utente “di casa”. Il tutto senza pagare nulla.
Per chi dovesse porsi problemi di sicurezza, nessun problema. I creatori di CrowdRoaming assicurano che tra gli smartphone non ci sarà nessuno scambio di informazioni sensibili e che tutti i dati che viaggeranno nell'etere verranno dapprima criptati, così da assicurare una navigazione sicura e a prova di spione.
15 luglio 2013