Non solo smartphone. Pur avendo rubato la scena, il Pixel 2 e il Pixel 2 XL sono stati solo due dei tanti dispositivi che il gigante di Mountain View ha presentato nel corso del suo evento Made by Google dello scorso 4 ottobre. I grandi protagonisti in quel di San Francisco sono stati altri: il machine learning e l'intelligenza artificiale, ad esempio, cui il CEO di Big G Sundar Pichai ha dedicato gran parte del suo discorso introduttivo. Ovviamente, non poteva mancare Google Assistant, l'assistente vocale personale che sfrutta proprio i rinnovati algoritmi di apprendimento automatico e di AI per essere sempre più d'aiuto agli utenti.
Non è un caso, dunque, che il rivale per eccellenza di Siri sia stato una presenza fissa – per quanto poco visibile magari – nel corso dell'intera presentazione. Non saranno solo il Pixel 2 e il Pixel 2 XL ad avere nell'assistente vocale un'interfaccia di utilizzo privilegiata (e in italiano, visto che il Pixel 2 XL sarà disponibile in Italia da metà novembre), ma anche tutti gli altri dispositivi presentanti sul palco del Made by Google (sei in totale) metteranno a disposizione dei loro possessori gli strumenti e le funzionalità dell'intelligenza artificiale della casa di Mountain View.
Google Home Mini
Il primo a comparire sul palco di San Francisco è stato il Google Home Mini, lo speaker smart più piccolo della linea Home. Racchiuso in un involucro di plastica (per la base) e tessuto (nella parte alta), il Mini ha quattro LED di status – perfettamente visibili anche attraverso la cover superiore – e comandi touch (basta toccarlo, ad esempio, per stoppare o far partire la riproduzione musicale). Nonostante le dimensioni ridotte, è dotato di speaker a 360° (per un audio omnidirezionale) e potenti microfoni, in grado di captare richieste e comandi per Google Assistant anche a grande distanza.
Google Home Max
Il fratello maggiore famiglia Home è il rivale diretto dell'Apple HomePod (e dell'Amazon Echo, ovviamente). Dotato di un comparto audio di tutto rispetto, l'Home Max è in grado di adattare dinamicamente il suono all'ambiente in cui si trova grazie agli algoritmi di Smart Sound. Supporta diversi servizi di streaming musicale (Spotify e Google Play Music, tra gli altri) e, grazie ai suoi microfoni, permette di fare ricerche online con il supporto di Google Assistant.
Google Pixelbook
Da tempo si vociferava che il gigante di Mountain View fosse al lavoro su un nuovo laptop 2 in 1 con a bordo il suo sistema operativo Chrome OS. Quando sul palco di San Francisco è comparso il Pixelbook (definito dai tecnici di Big G "un Chromebook ad alte prestazioni") sono stati pochi quelli a restare sorpresi. Spesso poco più di un centimetro e con un peso di appena 1 chilogrammo, il Pixelbook è un ultraportatile dotato di schermo touchscreen da 12,3 pollici e risoluzione QuadHD, processori Intel Core i5 e i7, fino a 16 gigabyte di RAM e 512 gigabyte di spazio d'archiviazione. Il tutto alimentato da una batteria in grado di garantire fino a 10 ore di autonomia.
Daydream View
Che la realtà aumentata e la realtà virtuale siano diventati un fattore determinante nello sviluppo del mondo mobile è un fatto ormai acclarato. Apple, ad esempio, ha investito pesantemente nella realtà aumentata e, con il suo ARKit sembra aver acquisito un vantaggio sostanziale sui diretti concorrenti; Samsung, invece, ha puntato sia sulla realtà virtuale – con il visore Gear VR – sia sulla realtà mista – con il visore Odissey. Da parte sua Google investe sia sulla realtà aumentata (vedi ARCore), sia sulla realtà virtuale con il Daydream View, un nuovo visore compatibile con Pixel 2 e Pixel 2 XL. Rispetto al vecchio Daydream, il nuovo monta lenti migliori: ciò garantisce una visione più chiara e un maggior campo visuale.
Google Pixel Buds
La risposta di Google agli Apple AirPods. Anche se non sono completamente wireless (i due auricolari sono uniti tra di loro da un cavo), le Pixel Buds sono, molto probabilmente, il prodotto più interessante presentato da Big G nel corso della mattinata del 4 ottobre. Le cuffie Bluetooth made in Google si sincronizzano automaticamente con qualunque smartphone Android, offrono fino a 24 ore di autonomia e possono essere controllate con dei semplici tocchi (l'auricolare destro è dotato di una superficie touch che consente di cambiare canzone e aumentare il volume, tanto per fare due esempi). L'aspetto più interessante, però, è un altro: grazie all'integrazione con Google Assistant e ai suoi algoritmi di intelligenza artificiali, le Pixel Buds sono in grado di tradurre simultaneamente una lingua straniera (supportati, almeno inizialmente, 40 idiomi differenti), permettendoci così di comprendere alla perfezione un turista proveniente da un altro Paese.
Google Clips
L'ultimo prodotto Made in Google presentato il 4 ottobre è una fotocamera portatile e indossabile capace di funzionare autonomamente. Gli algoritmi di intelligenza artificiale che controllano Google Clips, infatti, sono in grado di riconoscere avvenimenti importanti e attivarla, per scattare foto e registrare brevi video senza che sia necessario l'intervento umano. Google Clips, comunque, è dotata di pulsante di scatto e può essere controllata da smartphone grazie all'apposita app: ciò consente di realizzare foto e video quando si vuole, senza doversi necessariamente affidare all'intelligenza artificiale.