Entrato in vigore il 27 gennaio 2018, il nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (abbreviato in CAD) rappresenta un nuovo passo verso la completa applicazione dell'Agenda digitale italiana e, soprattutto, dell'Agenda digitale europea. Il decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12 gennaio 2018, composto da 67 articoli, introduce novità di rilievo per gli utenti "normali", per i professionisti e le aziende e, ovviamente, per gli enti della Pubblica Amministrazione del nostro Paese.
Che cos'è il Codice dell'Amministrazione digitale
Introdotto nel nostro ordinamento nel 2005, il Codice dell'Amministrazione digitale si propone di riorganizzare e riunire all'interno di un unico testo le varie norme emanate dal Parlamento e dagli altri organi dello Stato in tema di informazioni e documenti in formato digitale. L'obiettivo principale del CAD, dunque, è quello di "accorciare le distanze" tra Pubblica Amministrazione e cittadinanza tramite l'utilizzo di mezzi di comunicazione informatica e digitale.
Nel Codice dell'Amministrazione digitale, inoltre, trovano spazio le varie norme e disposizioni di legge necessari all'attuazione delle misure previste nel Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione. Questo documento, in particolare, è di grande importanza per indirizzare fondi e investimenti necessari alla digitalizzazione delle PA e allo sviluppo del loro sistema comunicativo e informativo.
Cosa prevede il CAD 2018
Nella revisione fatta nella seconda metà del 2017 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale a inizio gennaio 2018, i legislatori sono intervenuti anche per modificare, in maniera parziale, l'impianto dell'intera raccolta di norme. L'obiettivo perseguito, oltre a quello della semplificazione, è quello di allineare la normativa digitale italiana a quanto previsto dall'Agenda digitale europea. Per questo, l'impianto normativo è incentrato sulla definizione di un quadro generale che faciliti il processo che porterà cittadini, imprese e rappresentanti della pubblica amministrazione a essere dotati di strumenti idonei per rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale
Le novità più rilevanti del Codice dell'Amministrazione digitale 2018
In questa ottica, sono cinque le novità più interessanti introdotte ne Codice dell'Amministrazione digitale con la revisione di gennaio 2018. Nella gran parte dei casi si tratta di soluzioni rivolte a facilitare e velocizzare il rapporto tra Pubblica Amministrazione e i cittadini, eliminando passaggi burocratici prima ritenuti necessari. Queste stesse misure, inoltre, consentono a PA, cittadini e aziende di operare tagli alla spesa e risparmiare denaro.
- Domicilio digitale. Con l'entrata in vigore del nuovo Codice dell'Amministrazione digitale, i cittadini potranno scegliere di eleggere un domicilio digitale, che corrisponderà al loro indirizzo di posta elettronica certificata. Il domicilio digitale sarà utilizzato dalla PA per inviare al cittadino ogni tipologia di comunicazione ufficiale, comprese multe e sanzioni. Così facendo gli uffici pubblici potranno inviare un messaggio di posta certificata anziché la "solita" raccomandata con ricevuta di ritorno. Comunicare il proprio domicilio digitale non sarà necessario: entro il 2019 sarà creato un unico database di tutte le PEC dei cittadini italiani (analogo all'elenco INI-PEC di professionisti e aziende) dal quale gli enti della Pubblica Amministrazione andranno poi a pescare per inviare tutte le comunicazioni del caso
- Cittadinanza digitale. Una sorta di casa digitale e virtuale all'interno della quale il cittadino potrà ritrovare tutte le comunicazioni e tutti i rapporti intercorsi con la Pubblica Amministrazione. Grazie alla piattaforma per la cittadinanza digitale cittadini, professionisti e aziende potranno fruire di servizi digitali offerti dalla PA; ricevere promemoria su scadenze fiscali in avvicinamento e prossime alla scadenza; poter consultare comunicazioni ufficiali come risultati di concorsi e molto altro ancora
- Fisco e pagamenti. Il nuovo Codice dell'Amministrazione digitale contiene novità di rilievo anche per quel che riguarda fisco e pagamenti vari. Le comunicazioni inviate dall'Agenzia delle entrate via posta elettronica certificata – come accertamenti e solleciti di pagamento – avranno valore legale e saranno trattate alla stregua di una notifica "postale". Il CAD 2018, inoltre, impone alla PA di accettare pagamenti digitali per qualunque tipologia di servizio erogato – dalla mensa alle multe. Tra le forme di pagamento consentite ci sono anche i micropagamenti con smartphone con accredito diretto sul credito residuo
- Difensore civico digitale. Il Codice dell'Amministrazione digitale 2018 prevede l'istituzione di una figura indipendente e operante all'interno degli uffici e dell'organigramma dell'AgID che aiuti i cittadini a far valere i propri diritti digitali. Si tratta del difensore civico digitale, istituito a livello nazionale grazie al nuovo CAD
- Riciclo del software. Il Codice dell'Amministrazione digitale prevede, inoltre, forme di incentivazione affinché i vari enti della PA adottino software già utilizzati da altri enti. Una sorta di "economia circolare della Pubblica amministrazione", che consentirà di risparmiare denaro pubblico ed evitare sprechi di tempo
23 gennaio 2018